mercoledì 8 febbraio 2012

Vi faccio vedere come fallisce un paese


























La Grecia ha deciso di prendere in giro l’Europa? Il problema ellenico sembra voler diventare un dramma, e insieme una commedia: stipendi tagliati e iva alle stelle rischiano di accompagnare Atene verso un ineluttabile crack:
Le bandiere tedesche bruciate ieri sulla piazza Syntagma di Atene raccontano che la crisi greca —e quella del debito in Europa—avrà un finale politico, non tecnico. Siamo nel quinto anno di recessione della Grecia e le differenze economiche e sociali tra la realtà ellenica e quella europea, soprattutto tedesca, continuano ad aumentare, anziché ridursi. A un livello ogni giorno meno sopportabile. In questo periodo, la ricchezza annua prodotta dai greci è diminuita di quasi il 20% (del 6% nel solo 2011): oggi siamo a un Prodotto interno lordo (Pil) pro capite di 19 mila euro contro i 32mila euro di un cittadino della Germania (26 mila di un italiano). E anche nel 2012 l’economia greca si contrarrà di almeno il 3%. La disoccupazione è passata dal 7,7% della forza lavoro del 2008 al 17% dell’anno scorso e le proiezioni del Fondo monetario internazionale (Fmi) indicano che salirà al 19,5% nel 2013: in Germania siamo attorno al 6%.
Se si guarda ai giovani senza lavoro, quelli greci sono il 47%, in pratica Atene e Berlino sono più lontane che mai: tenerle assieme sarà un problema.
Quando un’economia crolla — e quella greca è crollata e sta crollando—per un certo periodo tutti gli indicatori impazziscono. Il guaio, al momento, è che non sembrano avere intenzione di stabilizzarsi nemmeno dopo cinque anni, nonostante le misure adottate, gli aiuti dell’Europa e le misure di riforma imposte dalla cosiddetta troika internazionale di sostegno, cioè l’Unione europea, la Banca centrale europea, l’Fmi. I numeri, i resoconti che arrivano da Atene, le proteste sociali indicano che ormai la situazione è esasperata e che l’ipotesi di uscita dall’euro e di ritorno alla dracma è pienamente sul tavolo: gli economisti di Citibank hanno aumentato le probabilità di un’uscita della Grecia dall’Eurozona (Eurexit la chiamano) «al 50% nei prossimi 18 mesi, da precedenti nostre stime che la collocavano al 25-30%». È un’idea che ormai si fa largo anche tra molti greci, stretti tra disoccupazione, aumenti delle tasse, tagli a stipendi e pensioni. Da quando la crisi ellenica è scoppiata ufficialmente, all’inizio del 2010, il governo ha preso una serie di misure di emergenza: alcune che più o meno funzionano, altre che non hanno gambe per marciare.
Uno dei primi interventi ha riguardato le pensioni:
Età di pensionamento delle donne portata a 65 anni, come quella degli uomini; pensioni di anzianità sotto i 60 anni disincentivate; assegno previdenziale legato all’andamento del Pil (dal 2014); trattamenti di reversibilità aboliti; tredicesime e quattordicesime ridotte; revisione delle pensioni di inabilità per portarle sotto al 10% di quelle totali (dall’attuale 14%). In parallelo, sono state introdotte una serie di nuove tasse: una sorta di patrimoniale sulla casa, piuttosto complessa, e altre sui consumi. Una che ha portato l’Iva sul conto dei ristoranti al 23% ha creato scalpore. Il problema è che ha anche incentivato l’evasione fiscale. Uno dei maggiori problemi greci, infatti, oltre a privilegi consolidati a vantaggio di alcuni settori sociali, è l’incapacità del sistema fiscale di raccogliere le imposte. E su questo per ora sono stati fatti pochi passi avanti. Altri interventi hanno riguardato e riguarderanno l’amministrazione pubblica, alla quale sono stati congelati e in alcuni casi ridotti gli stipendi e falcidiati i bonus natalizi e pasquali, con una riduzione prevista nel 6,5% del monte salari.

Ora, l’obiettivo è di ridurre di 150 mila il numero dei dipendenti pubblici entro il 2015, un taglio del 22%:
Le discussioni in corso tra i tre partiti che appoggiano il governo dovrebbero portare a un taglio, in tempi brevi, di 15 mila posti. Sul piano più generale, è in discussione la riduzione del 20% del salario minimo, una misura molto discussa: nel 2011, infatti, il costo del lavoro è caduto del 2,5% ma nemmeno un po’ grazie a un aumento della competitività delle imprese, solo a causa della riduzione dei salari (2,3%) e dell’occupazione. Segno dell’incapacità dell’economia greca di migliorare in termini di competitività è il fatto che nonostante la disoccupazione sia al 17% il deficit dei conti correnti è ancora quasi al 10% del Pil. Se si guarda alle privatizzazioni, i risultati sono peggiori. Il governo di Atene aveva promesso alla troika vendite per 50 miliardi entro il 2017 (inizialmente entro il 2015), dei quali 35 entro metà 2014 e quasi due entro il 2011: finora ha incassato meno di 400 milioni. Altre riforme che non prendono il volo riguardano la flessibilità dei contratti e del mercato del lavoro e la liberalizzazione delle professioni. In una situazione così drammatica — povertà in aumento e incertezza assoluta sul futuro — i greci hanno ritirato dalle banche (dati del novembre scorso) un quarto dei depositi che avevano due anni prima, una parte consistente dei quali sono finiti in Austria, Svizzera, Germania. Tanto che le banche hanno dovuto rifinanziarsi per 43 miliardi presso la Banca centrale di Atene e per 73 miliardi presso la Bce. Il sistema del credito è bloccato, nessuno presta più alle imprese elleniche o accetta garanzie da loro. La situazione sociale è grave, la fiducia è crollata, le aspettative per il futuro sono sottosopra. L’Europa e la Germania chiedono nuova austerità e diventano odiose. Si dà fuoco alle bandiere.




Fonte

mercoledì 16 novembre 2011

L'ABOLIZIONE DELLA POLITICA E DELLA DEMOCRAZIA

L'ABOLIZIONE DELLA POLITICA E DELLA DEMOCRAZIA:



DI MIGUEL MARTINEZ

Keleblekerblog.com


Oggi,

i padroni del sistema finanziario europeo hanno deciso che è arrivata

l’ora di fare sul serio.



Niente

più barzellette, e la cosa tranquillizzerà certamente tutti

coloro che pensavano che i problemi politico-economici d’Italia fossero

le battute di Silvio Berlusconi.



Per

fare sul serio, hanno tolto di mezzo da un giorno all’altro Silvio

Berlusconi e istituito un governo tecnocratico.

giovedì 4 novembre 2010

LA NANOTECNOLOGIA E I SUOI RISCHI PER L’ESSERE UMANO, IL DNA E L’AMBIENTE


A CURA DELPROJECT CENSORED

Noi tutti pensiamo che gli articoli personali di uso quotidiano siano inoffensivi: cosmetici, lozioni abbronzanti, calze e abbigliamento sportivo, ma questi prodotti potrebbero contenere particelle nanotech (novità sviluppata dalla cosiddetta nanotecnologia). Le minuscole particelle generate dalla nanotecnologia hanno dimostrato la loro capacità di far ammalare e uccidere i lavoratori di fabbriche che utilizzano questo tipo di tecnologia. I rischi conosciuti per la salute umana includono danni gravi e permanenti al polmone, mentre gli studi sulle cellule rivelano danni genetici al DNA. Estremamente tossiche per la fauna acquatica, le nanoparticelle comportano chiari rischi per molte specie e minacciano l’intera catena alimentare.

Le nanoparticelle sono state presentate dall’industria come il meraviglioso ingrediente di nuovi prodotti per l’igiene personale, il confezionamento degli alimenti, le vernici, le procedure mediche, gli articoli farmaceutici, gli pneumatici e i pezzi di automobile, tra il numero sempre crescente di altri prodotti di consumo. Le compagnie cosmetiche aggiungono nanoparticelle di diossido di titano alle creme solari per renderle trasparenti sulla pelle. I produttori di abbigliamento sportivo hanno inventato vestiti inodori che contengono nanoparticelle d’argento, due volte più tossiche per i batteri rispetto alla candeggina. Le compagnie industriali automobilistiche hanno aggiunto nanofibre di carbonio per rinforzare pneumatici e pannelli di carrozzeria.

Secondo il Progetto USA sulle Nanotecnologie Emergenti (PEN), gli articoli per la salute e il fitness continuano a dominare l’offerta della produzione nanotecnologica, raggiungendo il 60% dei prodotti conosciuti. Il nanoargento è il nanomateriale più utilizzato, grazie alle sue proprietà antimicrobiche, nella fabbricazione di gran parte di prodotti, infatti, ben 259 di essi lo contengono (il 26% di 1.000 articoli studiati). L’inventario aggiornato del PEN presenta i prodotti di 24 paesi, incluso Stati Uniti, Cina, Canada e Germania.

Finora i nanomateriali sono stati così poco compresi che gli scienziati non sono in grado di predire come si comporteranno e di testare la loro sicurezza. Più di 1.000 articoli di consumo manifatturati con nanoparticelle, che possono essere fino a 100 volte più piccole di un virus, sono già sul mercato, nonostante la quasi totale assenza di dati certi sui pericoli che comportano per la salute umana e l’ambiente. E mentre queste particelle atomiche possono essere un beneficio in alcune applicazioni mediche, scienziati e ambientalisti richiedono maggiori studi. Fino ad oggi sono pochi gli effetti nocivi riscontrati di questa nuova tecnologia virtualmente non regolamentare. Ma questa mancanza potrebbe essere dovuta proprio agli scarsi studi che sono stati condotti nella fretta di trovare un sempre maggior numero di applicazioni nanotech redditizie.

La nanotecnologia, la scienza dell’infinitamente piccolo, è un’importante industria emergente, con un mercato annuale proiettato intorno a un trilione di dollari statunitensi entro il 2015. Essa implica la manipolazione o la produzione di nuovi materiali a partire da piccole porzioni di materia leggermente più grandi di atomi e molecole; argento e carbonio costituiscono i materiali base più importanti.

I nanomateriali sono più piccoli del diametro di un capello umano e possono essere osservati solo attraverso potenti microscopi. Un nanometro è la miliardesima parte di un metro, un capello umano misura circa 80.000 nanometri. Un atomo è pressappoco la terza parte di un nanometro e le nanoparticelle sono gruppi di atomi di solito più piccoli di cento nanometri. Le minuscole particelle di materiali presentano spesso proprietà uniche e diverse da quelle degli stessi materiali in scala più grande. Le nanoparticelle devono il loro successo alle straordinarie, e a volte davvero insolite, proprietà che possiedono. Ad esempio, le racchette da tennis fatte con nanotubi di carbonio sono incredibilmente forti, mentre i pezzi più grandi di grafite si rompono facilmente. L’industria medica sta investendo enormemente sulle nanoparticelle per creare farmaci di precisione in grado di mirare a specifici tessuti, come le cellule cancerose. Mentre alcuni di questi nuovi materiali possono avere applicazioni benefiche nelle procedure mediche, medicazioni di ferite e prodotti farmaceutici, cresce la preoccupazione sui possibili effetti tossici. Le nanoparticelle sono state collegate soprattutto alle malattie polmonari e ai danni genetici.

Nel corso di un nuovo studio britannico, gli investigatori hanno riscontrato un processo mai visto prima, soprannominato “toxic gossip”, in cui le nanoparticelle di metallo danneggiano il DNA, perfino attraverso le barriere di tessuto epidermico intatte. I ricercatori hanno definito la scoperta come un’”enorme sorpresa”, poiché le nanoparticelle, sembra, abbiano indirettamente creato dei danni.

Adesso, per la prima volta, uno studio scientifico ha stabilito una relazione chiara e causale tra il contatto umano con le nanoparticelle e gravi problemi di salute. Secondo un articolo pubblicato sull’ European Respiratory Journal da un gruppo di ricercatori cinesi diretti da Yuguo Song, del Dipartimento di Medicina del Lavoro e Tossicologia Clinica del Chaoyang Hospital di Beijing, sette giovani operaie si sono gravemente ammalate dopo aver lavorato in una fabbrica di vernici che utilizzava la nanotecnologia. Le operaie hanno sofferto danni gravi e permanenti ai polmoni, oltre ad eruzioni cutanee su viso e braccia. Due di loro sono morte, mentre le altre cinque non sono ancora guarite, nonostante siano passati diversi anni.

Circa cinquecento studi hanno dimostrato la tossicità della nanotecnologia per gli animali, le cellule umane e l’ambiente. Sebbene l’articolo di Song provi per la prima volta l’evidenza della tossicità negli esseri umani, secondo la ricercatrice Silvia Ribeiro questo risultato potrebbe essere solo la punta dell’iceberg di un’industria estremamente rischiosa.

Gli agglomerati di nanoparticelle dello stesso materiale, invece, si comportano diversamente, in modo più potente, più tossico, ed hanno proprietà radicalmente differenti. Ciò che le rende così utili rende anche la loro sicurezza così incerta. È necessaria una ricerca immediata e approfondita sulla tossicità delle nanoparticelle. Gli effetti sulla salute umana e sull’ambiente derivano dalle nanoparticelle che si riversano nei condotti idrici attraverso il trattamento delle acque reflue, colpendo gli organismi che vivono nell’acqua e le persone che bevono e cucinano con quell’acqua.

Le nanoparticelle che destano maggiore preoccupazione sono tre: quelle d’argento, le nanofibre di carbonio, e le cosiddette “buckyballs”, ovvero microscopiche strutture di carbonio a forma di pallone da calcio.

Il nanoargento è noto per la sua alta tossicità verso la vita acquatica. Mentre per gli esseri umani l’argento risulta più sicuro di altri metalli tossici come il piombo e il cromo, per gli organismi acquatici purtroppo non è così. L’argento è più tossico per molti organismi di acqua dolce e salata, risalendo dal fitoplancton (alla base della catena alimentare) fino agli invertebrati marini, come ostriche e lumache, e ad altri tipi di pesce, soprattutto nella loro fase di crescita. Molte specie di pesci e crostacei, così come i pesci di cui si nutrono, sono vulnerabili. La prolungata esposizione all’argento colpisce e spezza la salute dell’ecosistema. Il nanoargento è significativamente più tossico dei pezzi d’argento perché le particelle microscopiche in una vasta area aumentano la loro capacità di interagire con l’ambiente. È stata comprovata la capacità del nanoargento di rompersi, scomporsi e infiltrarsi nell’acqua quando, per esempio, gli indumenti sportivi contenenti nanoparticelle d’argento per il controllo degli odori, vengono centrifugati nelle lavatrici. Secondo uno studio sulle nanoparticelle d’argento utilizzate come antimicrobici nei tessuti, su sette campioni testati, quattro di questi hanno perso dal 20 al 35% dell’ argento al loro primo lavaggio e, una marca, ha perso la metà del suo contenuto d’argento già dopo i primi due lavaggi, andando a finire direttamente nell’ambiente. Molti corsi d’acqua si stanno riprendendo dagli alti livelli d’argento introdotti dall’industria fotografica durante il ventesimo secolo. I nuovi prodotti contenenti nanoparticelle d’argento possono risultare altamente tossici per i livelli d’argento che verrebbero così reintrodotti nei fiumi e nei laghi attraverso gli impianti per il trattamento delle acque.

Le nanofibre di carbonio aggiunte agli pneumatici e intessute nell’abbigliamento per produrre diversi colori senza utilizzare tinte, sono tendenzialmente usate anche in prodotti attraverso i quali potrebbero essere inalate provocando danni ai polmoni. In uno studio pubblicato sul Journal of Molecular Cell Biology, i ricercatori cinesi hanno scoperto che una classe di nanoparticelle ampiamente sviluppata in medicina, dendrimeri poliamidoaminici (PAMAM), causano danni ai polmoni innescando un tipo di cellule programmate, conosciute come cellule mortali autofagiche. Inoltre, le “buckyballs” a base di carbonio hanno dimostrato di essere assorbite dagli organismi semplici, sollevando la preoccupazione che le sostanze tossiche contaminino la catena alimentare danneggiandola alla base.

Oggi, secondo il PEN, più di un migliaio di prodotti basati sulla nanotecnologia, sono stati resi disponibili ai consumatori di tutto il mondo. Il più recente aggiornamento dell’inventario, risalente a tre anni e mezzo fa, riflette il crescente utilizzo delle minuscole particelle in ogni cosa, dai prodotti convenzionali come gli utensili da cucina antiaderenti, accendigas, racchette da tennis più resistenti, fino a dispositivi sofisticati come sensori indossabili che monitorizzano la postura.

“L’uso di nanotecnologia nei prodotti per i consumatori continua a crescere rapidamente”, afferma il direttore del PEN David Rejeski. Quando abbiamo fatto partire l’inventario nel marzo 2006, c’erano soltanto 212 prodotti. Se l’introduzione di nuovi prodotti dovesse continuare a questo ritmo, il suo numero potrebbe avvicinarsi a 1.600 entro i prossimi due anni. Questo porterà a delle significative cause per negligenza contro organismi come la Food and Drugs Administration (Agenzia per gli Alimenti e i medicinali, FAD nelle sua sigla inglese) e la Consumer Product Safety Commission (CPSC), che spesso adottano meccanismi insufficienti a identificare prodotti nanotech prima che entrino a far parte del mercato”.

Maggiori informazioni sulle nanotecnologie:
www.fda.gov/ScienceResearch/SpecialTopics/Nanotechnology/FrequentlyAskedQuestions/ default.htm.



Aggiornamento di Paul Eubig e Wendy Hessler, Environmental Health News

Abbiamo ritenuto questa storia interessante perché la ricerca si trova in una fase iniziale verso la definizione di quanto i prodotti dei consumatori contribuiscano alla presenza di nanoparticelle nell’ambiente. Conoscere l’ammontare della sostanza chimica che entra nell’ambiente, è un presupposto necessario per stimare il rischio che il contaminante solleva per l’ambiente e la salute umana. In generale, questa storia ha catturato la nostra attenzione perché gli interrogativi che suscita riflettono preoccupazioni a cui non sono anora state date risposte.

Questa tematica non è stata abbastanza divulgata. Brevi recensioni sono apparse sul New York Times e su Chemical & Engineering News. L´Environmental Health News ha fatto riferimento a un seguito interessante su Particle and Fibre Toxicology [Tossicologia delle Particelle e delle Fibre n.d.t.], che dimostrava come i tessuti trattati con questa tecnologia rilasciassero nanoparticelle d´argento quando esposti a sudore umano artificiale. Pertanto sta emergendo un quadro secondo il quale le nanoparticelle d’argento fuoriescono dai prodotti, esponendo gli umani e insinuandosi nella rete fluviale ad un’estensione più grande di quanto si sarebbe potuto immaginare. Intanto, secondo alcuni articoli apparsi su Environmental Health Perspectives e Small, altri ricercatori hanno dimostrato gli effetti nocivi delle nanoparticelle d’argento, rispettivamente nello sviluppo delle cellule nervose e negli embrioni dei pesci.

L’intenzione non è colpire le nanoparticelle d’argento ma piuttosto richiamare l’attenzione su un argomento più ampio: la sicurezza della nanotecnologia. Il grande potenziale della nanotecnologia per rivoluzionare un ampio spettro di campi, dalla produzione e gestione energetica, alla salute, e ai beni di consumo, si sta gradualmente realizzando.

Inoltre, la nanotecnologia fornisce importanti prove per le valutazioni di sicurezza. La composizione, misura e struttura delle nanoparticlle sono alcuni dei numerosi fattori che influenzano la loro azione nel corpo o nell’ambiente. In più, alcuni ti pi particolari di nanoparticelle, come l’argento, non agiscono necessariamente come molecole individuali o atomi della stessa sostanza, come l’argento ionico, libero.

Sfortunatamente, gli organi di controllo sono stati lenti nel contenere la rapida emergenza della nanotecnologia sul posto di lavoro e in casa, e più in generale nell’ambiente, in un vertiginoso gioco al recupero, in cui le applicazioni di nanotecnologia continuano a moltiplicarsi, mentre le regole del campo di gioco non sono state ancora ben definite. I fulcri dell’attuale dibattito su quanto siano sufficienti i dati esistenti sulla sicurezza per i prodotti che contengono nanoparticelle, o ulteriori valutazioni degli impatti sulla salute umana e ambientale, devono essere ancora svolte.

Il secolo scorso ci fornisce numerosi esempi di sostanze chimiche come il piombo, il diclorodifeniltricloroetano (DDT), e i bifenili policlorurati (PCB) per nominarne alcuni, che inizialmente vennero considerati vantaggiosi, dimostrarono in seguito di causare effetti secondari nocivi sulla salute umana o sull’ambiente, al punto da annullarne i benefici. La nostra ricerca aspira ad aiutare la società nel ricordare le lezioni del passato e a essere cauti nell’accogliere la promessa del futuro.

Fonti:

Carole Bass, “Tiny Troubles: Nanoparticles are Changing Everything From our Sunscreen to our Supplements,” E Magazine, July/August 2009, http://www.emagazine .com/view/?4723.

Janet Raloff, “Nanoparticles’ Indirect Threat to DNA,” Science News, November 5, 2009,http://www.sciencenews.org/view/generic/id/49191/title/Science_%2B_the _Public__Nanoparticles_indirect_threat_to_DNA.

L. Geranio, M. Heuberger, and B. Nowack, “The Behavior of Silver Nanotextiles During Washing,” Environmental Science & Technology, September 24, 2009, http://pubs.acs .org/doi/abs/10.1021/es9018332.

Paul Eugib, DVM, and Wendy Hessler, “Silver Migrates From Treated Fabrics,”Environmental Health News, January 7, 2010, http://www.environmentalhealthnews .org/ehs/newscience/silver-migrates-from-nanoparticle-treated-fabrics.

David Rejeski, “Nanotech-enabled Consumer Products Top the 1,000 Mark,” Project on Emerging Nanotechnologies, August 25, 2009, http://www.nanotechproject.org/ news/archive/8277.

Y. Song, X. Li, and X. Du, “Exposure to Nanoparticles Is Related to Pleural Effusion, Pulmonary Fibrosis and Granuloma,” European Respiratory Journal, August, 20, 2009, http://www.erj.ersjournals.com/cgi/content/abstract/34/3/559.

Science Daily Staff, “Health Risks of Nanotechnology: How Nanoparticles Can Cause Lung Damage, and How the Damage Can Be Blocked,” Science Daily, June 11, 2009, http://www.sciencedaily.com/releases/2009/06/090610192431.htm.

Science and Technology Committee, “Nanotechnologies and Food, House of Lords Media Notice,” January 8, 2010, http://www.parliament.uk/parliamentary_committees/ lords_press_notices/pn080110st.cfm.

Ian Sample, “Attack of the Tiny Nano Particles—Be Slightly Afraid,” Organic Consumers Association, November 15, 2008, http://www.organicconsumers.org/ articles/article_15621.cfm.

George John, “Silver Nanoparticles Deadly to Bacteria,” Physorg.com, March 10, 2008, http://physorg.com/print124376552.html.

Nanowerk Spotlight, “Problematic New Findings Regarding Toxicity of Silver Nanoparticles,” Nanowerk.com, June 6, 2008, http://www.nanowerk.com/ spotlight/spotid=5966.php.

R. J. Aitken et al., “Nanoparticles: An Occupational Hygiene Review,” Institute of Occupational Medicine, Health and Safety Executive (Edinburgh), 2004, http://www.hse.gov.uk/research/rrhtm/rr274.htm (accessed November 2006).

Studenti Ricercatori:
Jody Lempa, Tina Shaerban, Katherine Tellez, and Jillian Wolande (DePaul University)

Valutatore accademico:
Marla Donato (DePaul University)

Titolo originale: "Nanotech Particles Pose Serious DNA Risks to Humans and the Environment "

Fonte: http://www.projectcensored.org
10.10.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SILVIA SOCCIO

Ulteriori risorse:

O. Bar-Ilan et al., “Toxicity Assessments of Multisized Gold and Silver Nanoparticles in Zebrafish Embryos,” Small 5, no.16 (2009): 1897–1910 [doi:10.1002/smll.200801716], www.environmentalhealthnews.org/ehs/news/nanosilver.

K. Kulthong et al., “Determination of Silver Nanoparticle Release From Antibacterial Fabrics into Artificial Sweat,” Particle and Fibre Toxicology 7, no. 1 (2010): 8 [doi:10.1186/1743-8977-7-8], http://www.environmentalhealthnews.org/ehs/ newscience/fabrics-release-silver-nanoparticles-into-artificial-sweat.

C. M. Powers et al., “Silver Impairs Neurodevelopment: Studies in PC12 Cells,”Environmental Health Perspectives 118, no. 1 (2009): 73–79 [doi:10.1289/ehp.0901149], http://www.environmentalhealthnews.org/ehs/newscience/silver-is-potent-neurotoxicant.

A. Halperin, “Nanosilver: Do We Know the Risks?” New Haven Independent, March 17, 2010, http://newhavenindependent.org/index.php/archives/entry/regulating_nanosilver_a_very _small_puzzle/id_24412.

National Nanotechnology Initiative FAQs: http://www.nano.gov/html/facts/home_facts.html

US Environmental Protection Agency’s Fact Sheet for Nanotechnology Under the Toxic Substances Control Act: http://www.epa.gov/oppt/nano/nano-facts.htm

US Environmental Protection Agency’s Nanotechnology White Paper, EPA 100/B-07/001 (February 15, 2007): http://www.epa.gov/OSA/nanotech.htm

US Food and Drug Administration’s Nanotechnology Web site: http://www.fda.gov/ScienceResearch/SpecialTopics/Nanotechnology/default.htm

Ricercatori che studiano l’impatto della nanotecnologia sull’ambiente, la salute e la sicurezza:
Stacey L. Harper, Oregon State University, 1007 ALS, Corvallis Oregon 97331, (541) 737-2791, stacey.harper@oregonstate.edu


giovedì 9 settembre 2010

Proteste in tutta europa


Mentre eravamo all'estero abbiamo avuto modo di sfogliare un giornale locale in distribuzione gratuita presso le stazioni della metropolitana.

In seconda pagina al centro campeggiava l'interessante trafiletto sul campionato di sedie da ufficio (quelle con le rotelle) che ha avuto luogo di recente in germania, con tanto di foto di un partecipante.

Già.

Vediamo invece a cosa si poteva dare un po' più di spazio..


Francia, un milione in piazza

Un milione di persone, o 2.7 milioni per gli organizzatori, raccolte in circa 200 cortei in tutta la Francia, hanno partecipato alla marcia di protesta contro la riforma delle pensioni voluta da Sarkozy.

Già a maggio una prima manifestazione di cui avevamo dato notizia quiaveva avuto successo.

Sarkozy ha dichiarato che indietro non si torna e che un ritocco della riforma è "fuori questione".

Uno degli obiettivi della tanto contestata riforma è l'innalzamento dell'età pensionabile da 60 a 62 anni, il che evidentemente aiuta i conti pubblici, dal momento che ogni anno di pensione rimandato è un anno di stipendio pagato dall'azienda e un anno in meno pagato dallo stato.

Moltiplicate tutto per il numero di cittadini coinvolti ed avrete un'idea delle dimensioni della fregatura.
I francesi non demordono e i sindacati hanno indetto una nuova manifestazione per il 23 settembre ed altre iniziative per il 15 settembre.


Anche a Londra non scherzano

Metropolitana ferma a Londra

A Londra ha preso il via lunedì alle 17 uno sciopero di 24 ore dei dipendenti della metropolitana che ha creato ieri grossi disagi. A spingere i sindacati a indire lo sciopero - al quale potrebbero seguirne altri - è stato il piano di licenziamenti di 800 addetti alle biglietterie deciso da London Underground.


E anche in Spagna si organizzano

Mobilitazione in Spagna

I principali sindacati spagnoli, Ccoo e Ugt, hanno indetto uno sciopero generale il 29 settembre per protestare contro la riforma del mercato del lavoro voluta dal governo socialista (avevamo dato notizia qui).

La riforma punta a rendere meno rigido il mercato del lavoro nel tentativo di far fronte alla disoccupazione record (più del 20%), riducendo le indennità di licenziamento e i sussidi di disoccupazione.

Già.

E nel frattempo, in Grecia preferiscono le vie più pratiche


Grecia, camion assediano parlamento per protesta
da swissinfo

ATENE - Decine di autocarri sono stati parcheggiati stamani davanti al parlamento, nel centro di Atene, per protestare contro la politica di liberalizzazione del settore annunciata dal governo. I camionisti avevano chiesto un periodo di transizione più lungo, ma si sono visti rispondere no.

La manifestazione coincide con uno sciopero di quattro ore dei trasporti urbani, suburbani e ferroviari contro le riforme annunciate.

Anche in questo caso ne avevamo parlato qui.

Forse i camionisti greci leggono le news economico/finanziarie?


Grecia: peggiora recessione, Pil a -3,7% secondo trimestre

ATENE - Nel secondo trimestre del 2010 il Pil greco si è ridotto del 3,7%su base annuale, più del previsto secondo l'ufficio centrale di statistica nazionale.

Rispetto ai tre mesi precedenti la flessione è stata dell'1,8%.

Le stime iniziali parlavano di una riduzione del Pil nel secondo trimestre, su base annua, del 3,5% e rispetto al periodo precedente dell'1,5%.

Il peggioramento della situazione è dovuto ad un crollo dei consumi ridottisi del 5,1% e degli investimenti in fixed assets ridottisi del 18,6%.

Recentemente il ministro delle finanze Giorgio Papaconstantinou aveva detto di ritenere che nel 2010 la recessione sarebbe stata inferiore al previsto, ovvero sotto il 4%.


In effetti, aggiungiamo noi, era piuttosto prevedibile che si manifestasse uncrollo dei consumi.

Non c'e' bisogno di essere economisti per comprendere che:

* con le tasse che aumentano (la cura del FMI e dell'UE)
* con i servizi pubblici che diminuscono
* con il rallentamento dell'economia

le persone di qualunque stato hanno meno soldi in tasca. 

E, se hanno meno soldi in tasca, comprano meno cose. Il che riduce il gettito fiscale, per esempio da IVA, ma soprattutto con meno acquisti le aziende venderanno ancora meno, e dovranno abbassare i prezzi o ridurre il personale, e.... etc etc etc.

La classica traiettoria della depressione.


E così, in Italia


FMI: domanda privata in diminuzione
Anticipazioni dal World Economic Outlook di autunno del Fondo Monetario Internazionale via finanzaonline: "...il programmato consolidamento fiscaleindebolisce la domanda privata. Le nuove stime del Fmi sono di una crescita dell'1% nel 2011, lo 0,1 per cento meno rispetto a quanto precedentemente stimato. Per il 2010 le stime rimangono invece di una crescita dello 0,9%"

In parole normali, il "consolidamento fiscale" sta per

* tasse che aumentano
* servizi pubblici che diminuscono

e una minore competitività significa

* rallentamento dell'economia


e per tutta risposta...



Sindacalista fischiato

TORINO - Dopo le proteste contro il presidente del Senato, Renato Schifani, una nuova violenta contestazione alla Festa Nazionale del Pd colpisce Raffaele Bonanni. Accolto da fischi, lancio di banconote finte e dallo striscione 'Marchionne comanda e Bonanni obbedisce', il leader della Cisl, appena salito sul palco di piazza Castello, viene sfiorato da un fumogeno che non lo ferisce.


ma soprattutto


Letame alla festa della lega

Lancio di letame avvenuto alla festa di Cuveglio (paese della Valcuvia), durante la visita del ministro della Lega Umberto Bossi. I sacchetti di letame sono piovuti sulla pista da ballo poco prima della mezzanotte, a circa una trentina di metri dal tavolo dove il ministro era seduto con la famiglia e alcuni colonnelli del Carroccio, tra cui il deputato Marco Reguzzoni, la vicepresidente del senato Rosi Mauro, il consigliere regionale Giangiacomo Longoni e sei sindaci della zona, costringendo il gruppo musicale a interrompere la propria performance.

Già.

Italiani, eterni secondi.

Saluti felici

Felice Capretta
Ti potrebbero anche interessare: