mercoledì 29 febbraio 2012

Marea nera: un premio agli inquinatori BP


La rabbia verso la BP, che ha seguito il più grande disastro petrolifero oceanico della storia statunitense nel 2010, non ha avuto alcun eco al Dipartimento della Difesa USA.
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Che questo mondo sia ormai completamente impazzito l'abbiamo capito, e abbiamo capito anche che i governi fanno regolarmente il contrario di ciò che la logica, il buon senso, e soprattutto l'interesse dei governati suggerirebbe.
Però non smettiamo mai di stupircene.
L'ultima delle follie arriva dagli USA, e persino l'asettico Bloomberg ne rimane sconcertato.
La rabbia verso la BP, che ha seguito il più grande disastro petrolifero oceanico della storia statunitense nel 2010, non ha avuto alcun eco al Dipartimento della Difesa. Gli acquisti dalla compagnia inglese sono infatti aumentati al punto da farne il maggior fornitore di carburanti del Pentagono.
I contratti BP con i militari sono saliti del 33% a 1,35 miliardi di dollari, e la BP ha ricevuto il 49% in più, in termini di contratti, rispetto alla compagnia che arriva seconda.
La cosa più sconcertante, continua Bloomberg, è che la compagnia inglese deve ancoramiliardi di dollari agli Stati Uniti per i danni che ha provocato con la marea nera di due anni fa. Invece, gli vengono garantiti lucrosi contratti. "E' tutto regolare, regolari appalti" tuonano al Pentagono. Ma il governo ha la facoltà di non concedere la partecipazione ad appalti pubblici alle compagnie che hanno dimostrato di comportarsi men che bene, obiettano gli ambientalisti."Beh, ma la BP è troppo grande per venir esclusa dai contratti con la Difesa" risponde il Dipartimento. Too big to fail, siamo alle solite.
Non ci libereremo mai di questa gente.
Foto - Google Earth


Le notizie si sovrappongono, si ricordano le cazzate e si dimenticano i fatti

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