mercoledì 23 settembre 2009

Honduras l'assordante silenzio

24/09/2009
Honduras, la polizia conferma la morte di due manifestanti pro-Zelaya




E alle 6 ore locali di oggi terminerà il coprifuoco indetto dal governo de facto di Micheletti dopo il ritorno in patria del presidente legittimo
Terminerà alle sei di oggi (14 ore italiane ndr) il coprifuoco imposto da lunedì scorso ai cittadini honduregni in occasione del rientro in patria del presidente deposto Manuel Zelaya. Ad rendere nota la revoca del provvedimento è stato lo stesso governo de facto guidato dal bergamasco Roberto Micheletti che, in comunicato diramato nelle prime ore di oggi, fa sapere che "A partire dalle sei del mattino di giovedì sarà revocato il coprifuoco su tutto il territorio nazionale. Chiediamo ai funzionari e ai lavoratori (privati) di riprendere le loro attività". Il testo poi aggiunge che le forze di sicurezza garantiranno "l'ordine e la tranquillità". Intanto cresce il sostegno dei maniefestanti del Frente Nacional de Resistencia contra el Golpe de Estado a favore del presidente legittimo Zelaya rifugiato politico all'interno dell'ambasciata brasiliana di Tegucigalpa. Dal ritorno del leader politico in diverse piazze del Paese sono scoppiate le dimostrazioni di protesta dei sostenitori di Zelaya con relativi scontri fra questi e la polizia. Nella dinamica degli incidenti, secondo quanto riferito ieri da fonti ospedaliere, avrebbe perso la vita un manifestante colpito allo stomaco da un proiettile delle forze dell'ordine. Oggi la polizia ha confermato il decesso rivelando che anche un altro militante che partecipava alle manifestazioni di protesta sarebbe morto. Orlin Cerrato, portavoce della polizia nazionale, ha dichiarato "Non sappiamo come ha perso la vita. Non sappiamo se è stato picchiato, apriremo un'inchiesta per capire cosa è successo". Secondo i dati comunicati dalla Croce Rossa negli scontri di martedi almeno 200 persone sono state ferite dalle forze dell'ordine. Ieri nella piazza di Tegucigalpa sono scese in piazza tra i 10mila e il 15mila sostenitori di Zelaya che aveva


24/09/2009
Tegucigalpa, terzo giorno

Continuano ad arrivare testimonianze sconcertanti, scritte di fretta e di nascosto da internet caffè costretti a lavorare a saracinesche abbassate. La città resta sotto assedio
Un fiume di persone sta sfilando per le strade di TeguciGolpe, coloratissimo e allegro. Sono arrivate persone da tutte le parti...
Nel frattempo in cadena nacional il regime annunciava che tutte le misure di sicurezza che si stanno prendendo sono per mantenerela paz y la democracia e per proteggere i cittadini (quali?) ed i beni (di chi?).
Hanno tolto il coprifuoco dalle 10 alle 17, per permettere alla gente di comprare cibo e acqua che giá stanno seriamente scarseggiando, cosí come il combustibile. Hanno anche dichiarato che i feriti, gli arresti ed i morti sono pura inevzione mediatica, chissá forse non hanno accesso a tutto il materiale che gira in internet!
Nel cielo della capitale non solo vola il solito elicottero della polizia con armi puntate verso il basso, stamattina (ieri mattina ndr) ci sono anche diversi elicotteri militari.

L'ambasciata del Brasile é totalmente assediata dalla polizia e dai militari. Ieri sera sono state evacuate tutte le persone che vi si erano rifugiate durante il brutale attacco della polizia e dei militari. Rimangono nell'ambasciata Mel, la sua familglia e il corpo diplomatico brasiliano. La polizia ha installato poco fuori dal portone d'ingresso un dispositivo che si chiama LARD (sigla inglese) e che danneggia gravemente i timpani. Si sa che era utilizzato dai gringos nella guerra in Iraq e che é stato severamente probito dalla Onu, qualcuno lo conosce? Abbiamo bisogno di maggiori dettagli per un rapporto sulle violazioni dei diritti umani.

Ieri sera e notte in moltissimi quartieri marginali, quelli poveri poveri, é stata messa in atto la disobbedienza civile, barricate e copertoni bruciati hanno impedito l'accesso alle pattuglie della polizia. In altri purtroppo ci sono stati seri scontri con il risultato di innumerevoli feriti, catturati e diversi morti, non ci sono maggiori dati, per ora almeno.

Puchica!!! mi é appena arrivata una telefonata! la polizia sta attaccando con gas lacrimogeni la marcia... non so di piú e non posso nemmeno andare perché il cyber café in cui ero entrata per scrivervi ha abbassato la saracinesca e non ci lascia uscire... insisto e appena riesco a connettermi vi riscrivo...

Fate qualcosa, anche se poco bisogna farlo. Qui stanno massacrando un popolo.

Eccola, l'ennesima, scioccante, appassionata (e per sicurezza anonima) telecronaca dalle strade di Tegucigalpa, la capitale dell'Honduras da quattro giorni assediata da esercito e polizia che tenta di impedire, con la violenza, che il presidente legittimo destituito con un golpe il 28 giugno scorso, riprenda le fila dell'ordine costituzionale, appoggiato dalla gente. A frotte, nonostante la dura repressione, i cittadini si stanno recando nella città principale del paese centramericano. Tutti con un'unica idea in testa, difendere Manuela Zelaya, barricato nell'ambasciata brasiliana dove precisa essere ospite e non in asilo politico, e la sua famiglia. La situazione è sempre più grave. Micheletti è arrivato a ordinare l'isolamento dell'ambasciata brasiliana, tagliando acqua, luce e gas. Uno sgarro diplomatico diretto a Luiz Inacui Lula da Silva, che protesta a gran voce. Ma la comunità internazionale, per ora, si è limitata a fare proclami di condanna del governo golpista di Roberto Micheletti, senza però fare niente di concreto. Almeno finora.



HONDURAS: DUE I MORTI PER SCONTRI TRA SEGUACI ZELAYA E POLIZIA



(AGI) - Tegucigalpa, 24 set. - E' salito ad almeno due il numero dei morti accertati a causa degli scontri tra manifestanti e forze anti-sommossa, che sono tornati a scoppiare in Honduras dopo il rientro a sorpresa di lunedi' nel Paese centro-americano da parte del presidente Manuel Zelaya, deposto con un colpo di stato incruento il 28 giugno scorso. Lo ha reso noto un portavoce della polizia honduregna, Orlin Cerrato, senza peraltro spiegare in quali circostanze sia deceduta la nuova vittima; un uomo di 65 anni era gia' spirato ieri in ospedale, dopo aver riportato gravi lesioni nei tumulti divampati la notte precedente a Flor del Campo, uno dei sobborghi piu' poveri della capitale, Tegucigalpa. Non meno di cinque i feriti di cui si e' avuta finora notizia, ma si tratta di una cifra verosimilmente non abbastanza indicativa. Sempre ieri i poliziotti avevano fatto massiccio ricorso ai gas lacrimogeni per disperdere migliaia di sostenitori di Zelaya che, in indumenti di colore rosso diventati il simbolo della protesta, stavano attraversando Tegucigalpa per tentare di raggiungere l'ambasciata del Brasile, dove il presidente legittimo rimane asserragliato insieme ai familiari, a un drappello formato da una quarantina di seguaci, a giornalisti e a dipendenti della rappresentanza diplomatica, che nel frattempo e' stata circondata da centinaia di soldati e di agenti armati fino ai denti, spesso a volto coperto.
  Pesantissima la situazione all'interno dell'ambasciata, che e' stata privata a piu' riprese di acqua, corrente elettrica e linee telefoniche funzionanti, e dove le scorte alimentari sono ormai sul punto di esaurirsi.

» 2009-09-24 13:08
HONDURAS: MORTI DUE MANIFESTANTI



Dopo il ritorno del presidente deposto
(ANSA) - TEGUCIGALPA, 24 SET - Sono due i manifestanti morti in Honduras durante gli scontri con la polizia avvenuti nei giorni scorsi dopo il ritorno di Zelaya. Lo ha reso noto la polizia locale. Gia' ieri fonti dell'ospedale Escuela avevano annunciato la morte di un membro del 'Frente Nacional de Resistencia contra el Golpe de Estado', colpito da un proiettile delle forze dell'ordine. La polizia ha confermato il decesso, aggiungendo che anche un altro militante che partecipava ad una manifestazione e' morto.


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