mercoledì 23 settembre 2009

Corea carestia annunciata

» 23/09/2009 08:32
COREA
Pyongyang, crolla del 40% il raccolto di granoturco
Fra le cause: la siccità e la mancanza di fertilizzanti. È il peggior raccolto in 12 anni. Un terzo della popolazione rischia la fame. Lee Myung-bak: aiuti e sicurezza in cambio dell’abbandono del programma nucleare. 


Seoul (AsiaNews/Agenzie) -  Il raccolto di granoturco subirà un calo del 40% quest’anno, rendendo ancora più dura la mancanza di cibo in Nordcorea. L’International Corn Fundation, con base a Seoul, ha dichiarato che quest’anno si attende una produzione minore di 1,5 milioni di tonnellate. La media dei raccolti annuali è di 2,5 milioni di tonnellate. Il biologo Kim Soon-Kwon, presidente della fondazione, ha dichiarato alla Yonhap che “il raccolto di quest’anno è il peggiore di tutti i raccolti che io ho visto in Nordcorea negli ultimi 12 anni”. Secondo Kim, la causa di questa enorme riduzione della produzione è dovuta al mancato uso di fertilizzanti e a una profonda siccità durante l’estate. La carenza di fertilizzante è stata provocata dall’interruzione dei rapporti fra Seoul e Pyongyang. In tal modo, la Corea del Sud non ha provveduto quest’anno alle 300 tonnellate di fertilizzante necessario.
Da anni la Corea del Nord non riesce a produrre cibo necessario a sfamare la sua popolazione. Le cause sono in parte dovuti a disastri naturali, in parte all’incuria e alle disastrose politiche agricole del regime. Secondo la International Corn Foundation, almeno il 70% della popolazione del Nord usa il granoturco come alimento base insieme al riso. La riduzione del raccolto di quest’anno mette a rischio l’approvvigionamento di cibo per almeno 6 milioni di persone, un terzo della popolazione del Nord.
Nonostante lo spettro della fame, il regime ha preferito continuare a perfezionare il suo programma nucleare, rompendo i dialoghi con Seoul, Usa, Russia, Cina e Giappone. Secondo il presidente sudcoreano Lee Myung-bak l’offerta di aiuti e sicurezza al Nord deve essere fatta in cambio dell’abbandono del programma nucleare.

Fonte

Nessun commento: