lunedì 28 settembre 2009

Honduras aggiornamenti

28/09/2009
Fonte
Honduras, i golpisti minacciano l'ambasciata brasiliana e sospendono le libertà costituzionali


Il Brasile ha ospitato nella sua ambasciata honduregna il presidente legittimo Manuel Zelaya




Mediatori degli Osa espulsi e libertà costituzionali sospese per 48 ore. Questa la controffensiva della dittatura honduregna che non finisce qua. Dieci giorni di tempo. E' l'ultimatum imposto dal governo golpista di Roberto Micheletti al Brasile, per consegnare il presidente legittimo Manela Zelaya oppure offrirgli asilo politico. Costretto all'esilio forzato dal 278 giugno, giorno del golpe, Mel si è rifugiato da una settimana nell'ambascita per progettare la maniera più consona per tornare al potere. Parlando con i giornalisti nella capitale dell'Honduras, il ministro degli Esteri del governo de facto ha dichiarato che se lo status di Zelaya non viene chiarito entro dieci giorni l'ambasciata perderà i suoi requisiti diplomatici. Il Brasile aveva già in precedenza chiarito che non intendeva accogliere una richiesta di definizione dello status di Zelaya. Ed il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva ha ricordato che la sede diplomatica è tutelata dal diritto internazionale: "se i golpisti entreranno con la forza nell'ambasciata, considereremo violata ogni norma internazionale".

Il governo de facto ha quindi deciso di far vedere la sua vera facciata, limitando a chiare lettere i diritti sanciti dalla Costituzione per un periodo di 45 giorni, prevedendo anche la possibilità di chiudere i mezzi di comunicazione e dando più poteri alle forze armate per far rispettare "l'ordine pubblico". La decisione, che riguarda la libertà di riunione e di circolazione. tutto è teso a colpire la miriade di manifestazioni a favore del presidente deposto che dal giorno del golpe non si placano. Intanto ieri Zelaya ha lanciato un appello agli honduregni a marciare sulla capitale, come "offensiva finale" contro il governo golpista. Quindi, Zelaya ha definito, in serata, "una barbarie" le imposizioni di Micheletti, invitando il Parlamento a sospendere il provvedimento. Il decreto proibisce "ogni riunione pubblica non autorizzata" e le dichiarazioni dei media che vadano contro "le risoluzioni del governo" o possano alterare "il rispetto della pace e l'ordine pubblico". Nel precisare che le forze armate sono autorizzate a sostenere la polizia "per garantire l'ordine", il decreto prevede "l'arresto di chi viene trovato fuori dall'orario previsto per la circolazione, o di chi venga considerato in qualche modo sospettato di poter danneggiare le persone o i beni". Alcune reti radio e tv, prosegue il decreto, "stanno diffondendo odio e violenza contro lo Stato, lanciando appelli all'insurrezione popolare. La Commissione per le telecomunicazioni è quindi autorizzata, tramite la polizia e le forze armate, a sospendere ogni radio, tv o via cavo che non rispetti i programmi dettati dalle presenti disposizioni". Le prime teste sono già cadute: l'emittente Canal 36 e Radio Globo, più volte in queste ultime settimane oscurate con l'accusa di diffondere le notizie dei sostenitori a favore di Zelaya, sono state chiuse.


2009-09-28 09:02
HONDURAS: SOSPESA LA COSTITUZIONE
Giro di vite del governo Micheletti, media sotto tiro
(ANSA) - TEGUCIGALPA, 28 SET - Il regime de facto dell'Honduras ha limitato le garanzie costituzionali per 45 giorni, e in particolare il diritto di informazione. Un decreto approvato martedi' scorso dal governo presieduto da Roberto Micheletti, ma reso noto solo oggi, prevede infatti la possibilita' di chiudere qualsiasi testata contraria alle risoluzioni del governo. E sono sempre piu' tesi i rapporti con il Brasile, nella cui ambasciata e' rifugiato dal una settimana il deposto presidente Manuel Zelaya.


2009-09-27 22:35
ESPULSA DA USA FIGLIA DI MICHELETTI
Lavorava presso l'ambasciata dell'Honduras a Washington
(ANSA) - TEGUCIGALPA, 27 SET - Le autorita' Usa hanno espulso oggi la figlia del presidente de facto honduregno Roberto Micheletti. Bianca Micheletti lavorava presso l'ambasciata di Tegucigalpa a Washington. Lo hanno reso noto fonti honduregne precisando che Bianca Micheletti e' arrivata stasera all'aeroporto di Tegucigalpa assieme a due concittadine, Carmen Martinez e Gloria Alvarenga, anch'esse espulse dagli Stati Uniti.


Il regime di Micheletti vara misure straordinarie contro la libertà di riunione e circolazione
Minaccia all'ambasciata del Brasile, che ospita il presidente deposto Zelaya: perderà l'immunità

Honduras, sospesa la costituzione
giornali minacciati di chiusura


Honduras, sospesa la costituzione giornali minacciati di chiusura
Un soldato davanti all'ambasciata del Brasile di Tegucigalpa
TEGUCIGALPA - Giro di vite sulle garanzie costituzionali e i media in Honduras: il governo de facto di Roberto Micheletti ha limitato i diritti sanciti dalla Costituzione per un periodo di 45 giorni, prevedendo anche la possibilità di chiudere i mezzi di comunicazione e dando più poteri alle forze armate per il rispetto "dell'ordine pubblico". 

La decisione, che riguarda la libertà di riunione e di circolazione, giunge tre mesi dopo il golpe contro Manuel Zelaya che, dopo il suo rientro nel paese, lo scorso lunedì, si trova asserragliato nell'ambasciata brasiliana di Tegucigalpa. Nelle ultime settimane c'erano state, d'altra parte, diverse manifestazioni a favore del presidente deposto, che ieri aveva lanciato un appello agli honduregni a marciare sulla capitale, come "offensiva finale" contro il governo golpista. Lo stesso Zelaya aveva poi definito, in serata, "una barbarie" le imposizioni di Micheletti, invitando il Parlamento a sospendere il provvedimento. 

Il decreto proibisce "ogni riunione pubblica non autorizzata" e le dichiarazioni dei media che vadano contro "le risoluzioni del governo" o possano alterare "il rispetto della pace e l'ordine pubblico". Nel precisare che le forze armate sono autorizzate a sostenere la polizia "per garantire l'ordine", il decreto prevede "l'arresto di chi viene trovato fuori dall'orario previsto (dal coprifuoco, ndr) per la circolazione, o di chi venga considerato in qualche modo sospettato di poter danneggiare le persone o i beni". 

Alcune reti radio e tv, prosegue il decreto, "stanno diffondendo odio e violenza contro lo Stato, lanciando appelli all'insurrezione popolare. La Commissione per le telecomunicazioni è quindi autorizzata, tramite la polizia e le forze armate, a sospendere ogni radio, tv o via cavo che non rispetti i programmi dettati dalle presenti disposizioni". 

Nel mirino di Micheletti sono già finite l'emittente Canal 36 e Radio Globo, più volte in queste ultime settimane oscurate con l'accusa di diffondere le notizie dei sostenitori a favore di Zelaya. 

Ieri, il governo golpista aveva dato al Brasile dieci giorni di tempo per spiegare in base a quali criteri ha permesso a Zelaya di rifugiarsi nell'ambasciata, da giorni circondata dai militari. L'ultimatum è stato respinto qualche ora dopo dal presidente Lula, il quale ha precisato che "se i golpisti entreranno con la forza nell'ambasciata, considereremo violata ogni norma internazionale". (ansa
(28 settembre 2009

Nessun commento: